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Dove tutto ebbe inizio – le vigne

Insieme alle generazioni cambiarono anche le nostre vigne. Una volta piantate a filari orizzontali su pendii soleggiati, nelle forme che meglio si adattavano alla configurazione del terreno, su terrazzamenti stretti e corti scavati a mano, su declivi percorsi innumerevoli volte durante il lavoro manuale di tutto l'anno. Lavorati con la zappa, falciati a mano. Le viti legate con le strope, prese dai salici ai margini del vitigno, trattate con zolfo e vetriolo, che lasciò una patina blu-argentea del tempo sui pali di acacia ... Spesso nelle vigne erano presenti possenti ciliegi, in alcune addirittura albicocchi, peri, meli, ai margini talvolta regnava l’ulivo. In una vigna venivano piantati diversi vitigni. Uno portava frutti abbondanti, l'altro era più dolce, il che dava la forza necessaria, un altro ancora aveva il profumo più gradevole ... Erano conosciuti con i nomi locali come tržanka, garganja, pogroznica, polšahica, pika, ... Alcune di queste varietà sono ancora oggi presenti in minor quantità. Le modalità e le linee guida per la coltivazione della vite e dei singoli vitigni sono state progressivamente integrate, i lavori sono stati ammodernati, i terrazzamenti dei colli sono diventati più ampi, e poi, oggi viene piantato un unico vitigno per vigna.

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Le nostre vigne oggi rimangono situate su terreni soleggiati e ariosi dei pendii e delle cime dei colli, nei migliori appezzamenti che danno uve sane e belle.

Il terreno è costituito da roccia marnosa o flysch, che si decompone durante l'anno in conseguenza di precipitazioni ed escursioni termiche, trasformandosi in suolo fertile. Nelle profondità del flysch, la vite si nutre di minerali preziosi, e le sue lunghe radici conferiscono grande resilienza alla pianta nei periodi di siccità. Con pazienza e perseveranza aiutiamo la vite a convivere in armonia con l'ambiente e con le energie che la circondano, facendola esprimere al meglio tutte le qualità del terreno in cui cresce.

Con la potatura, adattata individualmente ad ogni pianta, guidiamo la pianta nella produzione di quantità di frutti che potrà dare senza troppa fatica. Concimando con letame e compost biodinamico, forniamo alle piante il nutrimento preferito del terreno in cui crescono che al contempo è quello che le piante assimilano con maggior facilità. Con l’uso di preparati biodinamici, ci impegniamo a rafforzare ulteriormente la vitalità del suolo e la robustezza delle piante. Mettendo in opera solo la pacciamatura e la falciatura dell'erba strettamente necessarie, gli insetti che vi dimorano riescono a svolgere i loro compiti senza essere disturbati.

Rispettando il ciclo lunare e soprattutto il ritmo della natura, che indica il momento migliore per tutta una serie di faccende, rendiamo il lavoro svolto ancora più efficiente. Con il minimo uso possibile di macchinari pesanti su terreni fertili, e mai su terreni umidi, diamo la possibilità ad eserciti di organismi viventi, presenti nel suolo, di svolgere per noi il loro lavoro, arieggiando il terreno, riportandovi di conseguenza nuova vita. In questo modo durante l'anno la vigna riesce ad adattarsi meglio alle leggi della natura, ai cambiamenti climatici, fino ad arrivare, in autunno, a completare il suo ciclo annuale, donando le migliori uve. È allora che ci ritroviamo davanti il frutto della natura, del nostro lavoro e dell'anno passato; il frutto dell’uomo, della pianta e della terra.

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